I benefici del burro e perchè dovresti mangiarlo

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I benefici del burro e perchè dovresti mangiarlo

Forse sarai sorpreso di leggere questo titolo, ma posso assicurarti che è assolutamente normale. Lo sono stata anch’io tempo fa, fin quando non ho iniziato ad andare più a fondo, e mi sono resa conto dell’enorme bugia che ci hanno raccontato.

Per decenni il burro, e in genere i grassi saturi, hanno subito un attacco senza sosta da parte dell’opinione medica. Ma se esaminiamo i motivi per cui questo è accaduto, sono certa che sarà chiaro alla fine di questo articolo, quale sia la verità.

LA CACCIA ALLE STREGHE 

Dal dopoguerra, quando l’industrializzazione e le corporation iniziarono a mettere il piede nella porta della nutrizione a livello globale, vi era bisogno di diffondere notizie sensazionalistiche e allarmistiche che da una parte, togliessero dal mercato cibi poco industriali e quindi poco redditizi, perché relegati anche ad una produzione artigianale, che non aveva bisogno della grande industria per la produzione;  

dall’altra, che direzionassero il consumo vero alimenti poco sani, in maniera da creare il più alto numero di malattie possibili, che portassero le persone a fare una richiesta sempre più elevata di farmaci e cure.

I guru del cibo prefabbricato e gli esaltati dell’industria corporativa si resero conto che c’era un sempre più crescente interesse delle persone per la dieta e la nutrizione, e questa tendenza alla fine avrebbe messo fine alle più grandi e monopolistiche industrie, così si infiltrarono nel sistema delle informazioni destinate al pubblico, distorcendole. 

L’elemento numero uno della campagna di disinformazione era l’affermazione che i grassi naturalmente saturi di origine animale sono la causa principale dell’attuale piaga delle malattie cardiache e del cancro. Il burro ha subito il peso maggiore dell’attacco ed è stato accusato di crimini terribili. 

Gli “esperti” della dieta dissero che era meglio passare alla margarina polinsaturi e la maggior parte di noi lo fece. Il burro scomparve dalle nostre tavole, evitato come un malfattore.

Quindi negli anni ’40 la ricerca iniziò a indicare che l’aumento dell’assunzione di grassi causava il cancro. L’abbandono del burro si accelerò; la margarina, che prima era un cibo per poveri, fu accettata pian piano anche dai benestanti. 

Ma c’era un piccolo problema nel modo in cui questa ricerca fu presentata al pubblico. La stampa dell’epoca trascurò di precisare il fatto che i grassi “saturi” usati in questi esperimenti non erano grassi naturalmente saturi, ma grassi parzialmente idrogenati, del tipo che si trovano soprattutto nella margarina, non nel burro. 

I ricercatori hanno dichiarato, e forse ci hanno anche creduto, che non c’era differenza tra i grassi naturalmente saturi nel burro e i grassi induriti artificialmente, presenti nella margarina. 

Così il burro è stato asfaltato dai grassi prefabbricati, facendo in modo che i cattivi fossero passati per eroi e i buoni diventassero i cattivi.

Nel mezzo, ci furono sporadiche ricerche, come quella di Ancel Keys, che seppur non trovassero nessuna conferma negli esiti dei loro studi, furono sfruttati dall’industria farmaceutica per i loro scopi di cambiare per sempre le coscienze delle persone e indurle a fidarsi ciecamente di dati totalmente errati.

Questi dati sarebbero serviti a schiavizzare e rendere totalmente dipendenti il più alto numero di persone dai pareri medici, che anche in buona fede, si affidavano alle linee guida basate sul nulla.

E’ così che è iniziata la demonizzazione del burro e dei grassi saturi. Quel giorno Ancel Keys, decise che il colesterolo era divenuta la nuova malattia da combattere e che il nemico numero uno colpevole di tale malattia fosse il burro.

Fu così bandito dalle tavole delle famiglie in tutto il globo, e sostituito da prodotti “light” come la margarina e gli oli di semi.

Derivati di una produzione industriale che di light non hanno proprio niente e che a causa della loro presenza di grassi trans, composti chimici e una squilibrata quantità di acidi grassi Omega6, hanno dato il via all’infiammazione di basso grado, la porta principale di tutte le malattie del benessere, che vede a capo i disturbi dell’apparato cardiocircolatorio.

I GRASSI SATURI: UTILIZZATI DA SEMPRE TRA I POPOLI 

I nostri antenati che hanno apprezzato il burro per le sue proprietà vitali da millenni, forse avrebbero avuto qualcosa da ridire. Quando il dottor Weston Price studiò le diete degli indigeni negli anni ’30, scoprì che il burro era un elemento fondamentale nella dieta di molti popoli estremamente sani.

  • Gli isolati abitanti dei villaggi svizzeri mettevano una ciotola di burro sugli altari delle loro chiese, ci mettevano uno stoppino e lo lasciavano bruciare per tutto l’anno come segno della divinità e preziosità del burro. 
  • Anche le popolazioni arabe davano un grande valore al burro, specialmente al burro giallo-arancione intenso del bestiame che si nutre di erba verde in primavera e in autunno. 
  • La saggezza dei popoli rurali riconosceva che i bambini cresciuti con il burro erano robusti e forti, ma che i bambini a cui veniva dato latte scremato durante gli anni della crescita erano pallidi e magri, con un aspetto poco sano.
  • Uno studio ha confrontato la salute degli ebrei che sono vissuti nello Yemen, la cui dieta conteneva solo grassi di origine animale, e gli ebrei yemeniti che vivevano in Israele, la cui dieta conteneva margarina e oli vegetali. Questo studio ha rivelato poche malattie cardiache o diabete nel primo gruppo, ma alti livelli di entrambe le malattie nel secondo. 

(Lo studio ha anche osservato che gli ebrei yemeniti non avevano consumato zucchero, mentre quelli di Israele ne avevano consumato una quantità pari al 25-30% dei carboidrati totali).

  • Un confronto tra popolazioni nel nord e del sud dell’India ha rivelato un andamento simile. La gente nel nord dell’India consumava grassi animali 17 volte di più, ma aveva una incidenza di malattie coronariche sette volte inferiori rispetto alle persone del sud dell’India. 
  • Le tribù Masai in Africa che si nutrono in gran parte di carne, burro, latte, frattaglie e latte bovino di animali cresciuti allo stato brado, non contraggono malattie coronariche e hanno ottimi livelli di colesterolo nel sangue. 
  • Eschimesi che mangiano liberamente grassi da pesci e animali marini nella loro dieta, sono esenti dalla malattia ed eccezionalmente resistenti. 
  • Un ampio studio di modelli di dieta e malattie in Cina ha trovato che la regione in cui la popolazione consuma grandi quantità di prodotti animali ha la metà del tasso di malattie cardiache rispetto a diversi altri distretti in cui vengono ne consumate solo piccole quantità.
  • Diverse società del Mediterraneo hanno bassi tassi di malattie cardiache, anche se consumano molti grassi compresi quelli saturi di agnello, salsiccia e formaggio di capra, che coprono fino al 70% del loro apporto calorico. 
  • Uno studio di portoricani ha rivelato che, anche se consumano grandi quantità di grassi animali, hanno una incidenza molto bassa di cancro al colon e al seno. 
  • Uno studio sulla longevità degli abitanti della Georgia sovietica ha rivelato che coloro che mangiano la carne più grassa vivono più a lungo. 
  • A Okinawa, dove la vita media per le donne è di 84 anni, la più elevata in Giappone, gli abitanti mangiano una generosa quantità di carne e frutti di mare e cucinano con lo strutto. Nessuno di questi studi è menzionato da chi sostiene la restrizione dei grassi saturi. (Qui trovi lo studio)

La relativa buona salute dei giapponesi, che hanno la durata della vita più lunga di ogni nazione del mondo, è generalmente attribuita ad una dieta povera di grassi. L’idea che la loro dieta sia povera di grassi è un mito, anzi, contiene discrete quantità di grassi animali da uova, maiale, pollo, manzo, pesce e frattaglie. Con la loro predilezione per i crostacei e brodo di pesce, consumati su base giornaliera, i giapponesi probabilmente assumono più colesterolo rispetto alla maggior parte di altri popoli. 

Quello che sicuramente essi non fanno è di consumare olio vegetale, farina bianca o prodotti alimentari trasformati (anche se mangiano riso bianco, è l’unico cereale). 

La durata della vita dei giapponesi si è allungata dalla seconda guerra mondiale pur con un aumento di grassi animali e proteine nella loro dieta. Coloro che indicano le statistiche giapponesi per promuovere la dieta povera di grassi non tengono conto che gli svizzeri vivono quasi tutta la vita con la dieta più grassa del mondo.

  • Come ultimo esempio, consideriamo i francesi. Chiunque abbia viaggiato in Francia ha osservato che la dieta francese è carica di grassi saturi sotto forma di burro, uova, formaggio, panna, fegato, carni e patè. Eppure i francesi hanno una minore incidenza di malattie coronariche rispetto a molti altri paesi occidentali. 

Nella regione di Guascogna, dove fegato d’oca e d’anatra sono un punto fermo della dieta, questo tasso è molto basso, 80 abitanti su 100.000. Il fenomeno ha attirato l’attenzione internazionale, ed è diventato “il paradosso francese”. Questo perché i francesi soffrono di molte altre malattie degenerative. E allora si è iniziato ad indagare e si è capito il perché: i francesi mangiano comunque grandi quantità di zucchero e farina bianca e, negli ultimi anni, hanno ceduto sempre di più alle tentazioni dei prodotti alimentari trasformati industrialmente.

IL BURRO E LE MALATTIE CARDIACHE 

Le malattie cardiache erano rare all’inizio del secolo. Tra il 1920 e il 1960, l’incidenza delle malattie cardiache è aumentata precipitosamente fino a diventare il killer numero uno nel mondo. Durante lo stesso periodo il consumo di burro è crollato.

Un coro di voci istituzionali, ha iniziato a sostenere a gran voce che il grasso animale è legato non solo alle malattie cardiocircolatorie ma anche ai tumori di vario tipo. 

Eppure, quando i ricercatori universitari hanno iniziato ad analizzare i dati su cui si basano tali affermazioni, hanno scoperto che il cancro era elevato in persone che facevano in gran consumo di grassi vegetali, e non di grassi animali.

Il burro causa malattie? Al contrario, il burro ci protegge da molte malattie.

Il nesso è evidente, non ci vuole un dottorato per concludere che il burro non era quindi una causa di problemi cardiaci. 

In realtà il burro contiene una vasta gamma di nutrienti preziosi, che ci proteggono dalle malattie cardiache. 

Nel burro abbiamo una presenza rilevante di EPA e DHA (acidi grassi omega 3) derivanti dall’acido linolenico già trasformati dal fegato dell’animale e pronti per essere utilizzati nel nostro corpo. Vi si ritrovano anche tutte le vitamine liposolubili, in particolare A ed E, soprattutto nella produzione da latte “da pascolo”. Infatti, come anche per la carne, il colore è tendente al giallo, grazie ai carotenoidi presenti nell’alimento.

Questo lo fa diventare una delle migliori fonti e più facilmente assorbibile di vitamina A.

La vitamina A è necessaria per la salute della tiroide e delle ghiandole surrenali, entrambe le quali svolgono un ruolo nel mantenere il corretto funzionamento del cuore e del sistema cardiovascolare. Anomalie del cuore e dei grandi vasi sanguigni si verificano nei bambini nati da madri carenti di vitamina A. 

La vitamina A che si trova nel burro è essenziale per un sistema immunitario sano.

Anche gli acidi grassi a catena corta e media hanno proprietà di rafforzamento del sistema immunitario. 

Al contrario, i grassi idrogenati e un eccesso di acidi grassi a catena lunga che si trovano negli oli polinsaturi e in molti sostituti del burro hanno entrambi un effetto deleterio sul sistema immunitario.

Il burro contiene lecitina, una sostanza che assiste nella corretta assimilazione e nel metabolismo del colesterolo e di altri costituenti grassi.

Il burro contiene anche una serie di antiossidanti che proteggono dal tipo di danno dei radicali liberi che indebolisce le arterie. Oltre alla vitamina A e la vitamina E che svolgono un forte ruolo antiossidante, è una fonte molto ricca di selenio, un antiossidante vitale, ne contiene di più per grammo dell’aringa o del germe di grano.

E’ anche una buona fonte dietetica di colesterolo. Cosa? Il colesterolo è un antiossidante? 

Sì, il colesterolo è un potente antiossidante che viene diffuso nel nostro sangue quando assumiamo troppi radicali liberi dannosi, di solito dai grassi danneggiati e rancidi della margarina e degli oli vegetali altamente lavorati, o da un eccesso di zuccheri.

Un’indagine del Medical Research Council ha dimostrato che coloro che mangiano burro corrono la metà del rischio di sviluppare malattie cardiache rispetto a quelli che usano la margarina.

In realtà molti dei grassi saturi del burro hanno forti proprietà anticancro. Il burro è ricco di catene di acidi grassi a catena corta e media che hanno forti effetti antitumorali.

Il burro contiene anche acido linoleico coniugato che dà un’eccellente protezione contro il cancro.

BURRO E ARTRITE 

Il burro contiene un nutriente unico: Il fattore Wulzen o “anti rigidità”, la cui proprietà primaria è quella di proteggere le articolazioni e secondariamente anche le arterie dall’irrigidimento. 

Il ricercatore olandese Wulzen ha scoperto che il burro protegge dalla calcificazione delle articolazioni, l’artrite degenerativa, così come l’indurimento delle arterie, la cataratta e la calcificazione della ghiandola pineale.

Purtroppo, questa sostanza vitale viene distrutta durante la pastorizzazione. Bisognerebbe quindi assumere burro da latte crudo, che proviene da mucche alimentate ad erba.

BURRO E OSTEOPOROSI 

Le vitamine A e D nel burro sono essenziali per il corretto assorbimento del calcio e quindi necessarie per ossa e denti forti. La piaga dell’osteoporosi nelle nazioni occidentali che bevono latte può essere dovuta al fatto che la maggior parte delle persone sceglie il latte scremato rispetto a quello intero, pensando che faccia bene. Il burro ha anche effetti anti-cariogeni, cioè protegge dalla carie.

BURRO E TIROIDE 

Il burro è una buona fonte di iodio, in forma altamente assorbibile. Il consumo di burro previene il gozzo nelle zone di montagna dove i frutti di mare non sono disponibili. Inoltre, la vitamina A nel burro è essenziale per il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea.

BURRO E SALUTE GASTROINTESTINALE 

La materia grassa del burro contiene glicospingolipidi, una speciale categoria di acidi grassi molto importanti per le nostre membrane, che proteggono dalle infezioni gastrointestinali, specialmente nei giovanissimi e negli anziani. 

Per questo motivo, è consigliabile utilizzare latte intero: Il colesterolo nel grasso del burro promuove la salute delle pareti intestinale e protegge dal cancro del colon.

Gli acidi grassi a catena corta e media proteggono dagli agenti patogeni e hanno forti effetti antifungini. 

Il burro ha quindi un ruolo importante nel trattamento della crescita eccessiva della candida.

BURRO E AUMENTO DI PESO 

L’idea che il burro causi un aumento di peso è errata. Gli acidi grassi a catena corta e media presenti nel burro non vengono immagazzinati nel tessuto adiposo, ma vengono utilizzati per ottenere rapidamente energia. Il tessuto adiposo negli esseri umani è composto principalmente da acidi grassi a catena più lunga.

Questi provengono dall’olio d’oliva e dagli oli polinsaturi, oltre che dai carboidrati raffinati. Poiché il burro è ricco di nutrienti, conferisce una sensazione di soddisfazione quando viene consumato. E quindi non ha bisogno di altro a cui essere accompagnato, non induce fame nervosa o ricerca continua di zuccheri.

Al contrario, succede che il consumo di margarina e di altri sostituti del burro provochi voglie e abbuffate perché questi prodotti altamente fabbricati non danno al corpo ciò di cui ha bisogno.

IL BURRO PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO 

Ci sono molti fattori nel burro assicurano una crescita ottimale dei bambini:

Coloro che sono stati privati di una giusta quota di vitamina A durante la gestazione, tendono ad avere visi e strutture scheletriche strette, palati piccoli e dentatura stretta.

Se si arriva a un’estrema privazione di vit. A, ci si può trovare di fronte a cecità, problemi scheletrici e altri difetti alla nascita.

Chi invece ha ricevuto una quota ottimale di vit. A ottimale durante la gestazione, ha un viso più aperto e armonico, denti forti e dritti e una struttura ossea eccellente. 

Il fattore X, scoperto dal Dr. Weston Price (e ora ritenuto essere la vitamina K2), è essenziale anche per garantire una crescita ottimale. 

È presente solo nel grasso di burro delle mucche al pascolo, nutrite a erba. 

Non da ultimo, il colesterolo presente nel grasso di burro gioca un ruolo importante nello sviluppo del cervello e del sistema nervoso. Il latte materno è ricco di colesterolo e ha un contenuto calorico importante. I latti di crescita non possiedono le stesse caratteristiche, e le diete a basso contenuto di grassi sono state collegate al mancato sviluppo dei bambini.

Eppure si continuano a raccomandare ai bambini e adolescenti, diete poveri di grassi, quando invece dovrebbero essere raccomandate diete povere di zuccheri, per la loro crescita sana!

LA VERA PIAGA: GLI OLI IDROGENATI 

Non è più un segreto che la margarina e i grassi idrogenati nei prodotti da forno commerciali come biscotti e cracker, sono i principali colpevoli della nostra attuale piaga di cancro e malattie cardiache. 

Nonostante ciò, si continua ad attaccare il burro, e a favorire la produzione di nuove creme da spalmare. 

Queste potrebbero non contenere grassi idrogenati, ma sono composte da oli vegetali rancidi altamente processati, e una serie di additivi. 

E’ ovvio che c’è qualcuno o qualcosa che beneficia del blitz propagandistico contro il burro.

La lista è lunga e include la medicina “ufficiale”, gli ospedali, le compagnie farmaceutiche e le industrie alimentari. 

Ma il principale beneficiario è la grande industria agricola e i cartelli che comprano i suoi prodotti, in particolare il cotone, il mais e la soia, che di solito sono coltivate come monocolture e che richiedono un ampio uso di fertilizzanti artificiali e pesticidi. 

Tutti e tre: soia, cotone e mais, possono essere usati per fare sia la margarina che le nuove creme da spalmare. Per rendere questi prodotti accettabili al consumatore di alto livello, le industrie alimentari e il business agricolo fanno in modo di promuoverli come alimenti salutari. 

Una vera follia!

SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO  

La scelta noi la facciamo ogni giorno, facendo la spesa:

determiniamo quale sarà l’azienda che vedrà accrescere i suoi profitti, e quale sarà il destino della nostra salute.

Sostenendo le fattorie e le piccole aziende agricole, determiniamo la direzione dell’offerta.

Se tutti noi fossimo disposti ad accettare che per un buon burro e una panna di alta qualità, da mucche allevate a pascolo naturale, il prezzo al consumatore è più alto, potremmo incentivare la produzione di piccole realtà agricole familiari e motivarle a creare prodotti sani e buoni, con un enorme beneficio per la nostra salute. 

Innanzitutto bisogna capire che, per dare agli animali un pascolo verde, c’è naturalmente bisogno di ruotare le colture, molti campi della fattoria sono quindi destinati al pascolo e, così facendo, contribuiscono a creare un hummus prezioso nel terreno, favorevole per le colture successive.

I campi curati in questo modo producono verdure e cereali di altissima qualità nelle stagioni future, senza l’aggiunta di fertilizzanti azotati e pesticidi. 

Le galline che corrono nell’aia e che si nutrono degli insetti che si raccolgono sotto i recinti delle mucche, producono uova dalle superbe qualità nutrizionali, assolutamente ricche di vitamina A e di acidi grassi altamente benefici.

Se vogliamo ristabilire un giusto equilibrio tra tutte le componenti sopra citate, compriamo burro biologico, panna, latte intero, yogurt intero e uova da animali cresciuti liberi. Questo porta profitti da un punto di vista etico, e profitti buoni per il produttore, togliendo il potere dalle mani della grande industria.

E pensate quanto è bello, visitare una fattoria, magari con i vostri bambini, far vedere loro come avviene la produzione di ciò che mangiano, come vivono gli animali, facendo sentir loro l’odore della terra, scegliendo insieme un buon burro, o formaggio, o latte di qualità. 

E’ un’esperienza altamente formativa, che ci rimette in contatto con la natura e i suoi elementi, e contribuisce a far sì che le nuove generazioni non abbiano paura di ciò che non conoscono, e che non abbiano timore di addentare un buon pezzo profumato di burro.

Ma che anzi siano consapevoli e soddisfatti del beneficio che questo ha portato loro.

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