Natale in keto senza sensi di colpa: approccio rilassato o rigoroso? Vediamo come puoi trovare il tuo equilibrio.
Il Natale è quasi alle porte. Per coloro che si impegnano in una dieta keto, soprattutto se keto-vore, ovvero con presenza maggiore di cibo animal-based, può essere un momento di grande sfida.
E senza un piano, gli obiettivi di salute possono rapidamente deragliare.
Non esiste un approccio perfetto per affrontare il Natale… e ciò che funziona meglio per qualcuno non funziona meglio per qualcun altro.
Alcune persone continueranno ad attenersi rigidamente alla loro dieta ketovore, anche se ciò significa portare il proprio cibo a tavola e rifiutare qualunque altro alimento.
Altre persone “sgarrano” intenzionalmente per cedere finalmente ai piaceri della gola, mangiando tutto ciò che desiderano e affrontando le conseguenze in seguito (anche se ciò significa non tornare in carreggiata fino al nuovo anno).
Poi ci sono quelli che scelgono una via di mezzo, scegliendo di bilanciare il più possibile il piacere del cibo e della compagnia senza compromettere i propri obiettivi di salute.
Non c’è una decisione giusta o sbagliata. L’importante è scegliere l’approccio migliore per te e goderti la giornata senza sensi di colpa, vergogna o conseguenze a lungo termine per la salute.
OPZIONE 1: L’APPROCCIO RILASSATO
Il Natale dovrebbe essere un momento di gratitudine, non di ossessione per la perfezione. Ciò che conta davvero è trascorrere del tempo di qualità e spezzare il pane (forse anche letteralmente) con le persone più importanti per te.
Controintuitivamente, spostare l’attenzione sulla qualità del tempo trascorso con la famiglia invece di concentrarsi sugli ingredienti o sulle scelte alimentari “perfette” potrebbe essere la via migliore non solo per mantenere in equilibrio peso e umore, ma per la salute a lungo termine.
Tuttavia, questo approccio non è adatto a tutti, e non in alcuni momenti della vita.
Quando si sta cercando di uscire da un’infiammazione latente che perdura da tempo e che ha infiammato il corpo e la mente, portando a una serie di comportamenti anche autodistruttivi.
In questo caso è meglio tirare un bel respiro e fare alcune considerazioni importanti.
Se si sta cercando di riprendersi da anni di danni metabolici e malattie croniche, o se si sa che un boccone di glutine o di latticini industriali può far tornare indietro di settimane i propri progressi, allora è meglio mantenere dei limiti alimentari, una recinzione in cui ci si sente al riparo da ogni tentazione.
Se si è coscienti di non avere una grande forza di volontà o di rischiare di perdere la strada maestra troppo facilmente, ma si è tentati di scegliere un atteggiamento rilassato per darsi il permesso di godere al massimo dei piaceri della tavola, è meglio ripensarci. Perché per molte persone questa può diventare una battaglia di più settimane per rimettersi in carreggiata, prima di gettare la spugna e aspettare continuamente il lunedì successivo per ricominciare.
Ma se sai che, sebbene cederai a qualche tentazione senza sensi di colpa, il tuo modus è quello di riprenderti velocemente le redini della situazione, allora fai una pausa dal rigore e concediti pure questo rilassato approccio con la tua dieta nel periodo festivo. Domani sarà un altro giorno in cui si potrà ricominciare a fissarsi delle regole e riprendere velocemente il percorso salutare intrapreso.
OPZIONE 3: NATALE RIGOROSAMENTE CHETOGENICO
Attenersi a una dieta rigorosa keto o animal based può essere impegnativo durante il Natale, ma come detto sopra, per molti è l’unica opzione se si vogliono evitare noiose conseguenze per la salute e l’accumulo di peso indesiderato.
Con questa opzione, lo scenario migliore è quello in cui sei tu a preparare il pranzo di Natale, perché è più facile controllare quello che c’è in ogni piatto.
Inoltre, è relativamente facile sostituire lo zucchero con un dolcificante naturale o il miele grezzo, evitare l’uso di farine di cereali e di oli vegetali. Puoi portare a tavola antipasto, secondo, ma anche un primo, sfruttando ricette gustose chetogeniche a base di verdura e carne.
Anche i dolci possono essere favolosamente keto e potrebbero spiazzare qualsiasi scettico della dieta chetogenica, sia per il gusto che la presentazione.
Se invece si mangia a casa di un familiare, le cose possono diventare un po’ più complicate.
Può essere necessario portare qualche pietanza propria o avere una risposta pronta per quando la zia insiste per farti assaggiare le sue famose ciambelle.
Puoi dire:
Scusa zia, le tue ciambelle hanno un profumo delizioso, ma credo di essere intollerante al grano. Perché ogni volta che lo mangio, ho il mal di pancia per un’intera settimana.
Oppure:
Mi dispiace zia, seguo una dieta a base animale e le tue ciambelle non rientrano in questo regime alimentare.
Per convincerla senza urtare la usa sensibilità, la delicatezza nel comunicare sarà la sua arma più preziosa.
Se si spiega che si evitano determinati alimenti a causa di una sensibilità o di un’intolleranza alimentare, la maggior parte delle persone comprende e si immedesima, o al limite si limita ad annuire, ma non contrasterà un argomento così convincente.
Essere così severi il giorno del Natale non è però un’opzione adatta a tutti.
Non scegliere questa opzione se finisce per fare più male che bene, causando sensazioni di privazione o isolamento sociale. E non scegliere questa opzione per la costrizione autoimposta di essere impeccabile al 100% nelle tue scelte alimentari.
OPZIONE 2: LA VIA DI MEZZO
Dopo aver esaminato entrambi i lati dello scenario nelle opzioni 1 e 3, analizziamo l’opzione 2: la via di mezzo.
Non è un errore, appositamente collocata dopo le due opzioni più estreme, può costituire una scelta sensata se fatta con criterio.
La maggior parte dei sostenitori della dieta chetogenica nutrizionale pratica già questa via di mezzo nella vita di tutti i giorni, attraverso una qualche forma del principio 80/20 o 90/10.
E questo è un bene, perché la perfezione non è realistica, né tantomeno necessaria o auspicabile per la maggior parte delle persone.
Questo approccio consiste nel trovare un equilibrio tra il rifiuto totale e l’indulgenza illimitata, e nel massimizzare la propria esperienza della giornata senza sacrificare la propria salute.
Dal punto di vista sociale e familiare può essere una preziosa occasione di condivisione e coltivare relazioni familiari importanti, dato che molte persone vivono anche lontane dalle proprie famiglie di origine.
Per esempio, può significare godersi un bicchiere di vino con le castagne e una piacevole conversazione con il papà intorno al fuoco, anche se per tutto l’anno hai deliberatamente rinunciato a bere.
Oppure mangiare gli strufoli con tua sorella in cucina mentre spettegoli di quello e quell’altro tra grandi risate.
Ricorda che la felicità è una componente importante nella vita e per la salute. Se godi un pranzo felice con la tua famiglia, non potrà farti che bene.
LA VIA DI MEZZO IN PRATICA
Se hai scelto questo approccio, devi sapere cosa fare esattamente.
Quindi potrebbe significare iniziare la giornata con una colazione ricca di nutrienti a base di proteine e grassi sani, concentrarsi sul pranzo di Natale evitando grosse porzioni e accettare di mangiare ciò che è più importante per il contesto familiare.
Ad esempio, potresti scegliere tra un importante primo piatto come le lasagne, oppure le ciambelle preparate con amore dalla zia, o ancora la pastiera della nonna, che è una tradizione di famiglia da decenni…
Evitando la cene e optando la sera per una tisana detox o un brodo vegetale.
Oppure ancora, si può saltare la colazione se si vuole godersi proprio tutto quanto il pranzo, dall’antipasto al dolce, assumere degli enzimi digestivi prima del pranzo, godersi tutte le portate masticando molto lentamente e assaggiando piccole porzioni per ogni portata.
E la sera sempre digiuno intermittente. Puoi bere una tisana, o un corroborante brodo caldo di ossa.
Continuando magari il giorno dopo con un piccolo digiuno o una giornata detox.
Scegli ciò che è più significativo per te, la via che senti ti calzi a pennello.
E valuta il punto in cui ti trovi nel tuo percorso di salute e con l’alimentazione. Tutte le mosse si muovono all’interno di uno scacchiere. Sei tu a conoscere il gioco che più ti viene bene.
Puoi scegliere una via di mezzo che si avvicina di più al lato rigoroso oppure a quello rilassato.
Se si è sicuri di poter abbandonare le proprie abitudini chetogeniche senza conseguenze, e di poter tornare al proprio stile di vita senza problemi, allora si può fare.
Se invece si fatica a essere costanti o si teme una battuta d’arresto, allora la propria versione della via di mezzo potrebbe essere meglio orientata verso un approccio più rigoroso.
Non ci sono scelte giuste o sbagliate, ma ci deve essere assenza di giudizio nel farle.
Ci sono persone che non devono avere intorno tentazioni per non mangiare, ci sono altre persone che se sono determinate ad attuare un digiuno, possono avere davanti qualsiasi cosa e non la assaggiano.
Non c’è migliore o peggiore, bisogna solamente riconoscere quale sia la propria natura e non auto ingannarsi, perché in questo modo si crea più un danno che altro.
Non giudicarti male se scegli di goderti proprio tutto il giorno di Natale, piuttosto datti da fare prima nel ripulire il tuo organismo nel miglior modo possibile, e arrivare alle festività con un metabolismo a prova di mangiata.
Qualunque sia l’opzione scelta, la chiave è la consapevolezza della propria decisione. La scelta in sé è meno importante della comprensione e dell’intento che la sottende. Prendi una decisione ben ponderata, senza pregiudizi, e divertiti!
La felicità, il buonumore, la qualità delle relazioni, è un carburante eccezionale per la salute e il dimagrimento, mentre al contrario il senso di colpa blocca e fa ingrassare.
Inoltre, fa vivere nel continuo rimuginio, impedendoti di godere forse l’unica occasione che hai in tutto l’anno di trascorrere una giornata meravigliosa con le persone che ami di più.
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