Sei motivi per cui le persone ingrassano, e che non hanno niente a che fare con la forza di volontà.
L’obesità ed il sovrappeso sono due dei problemi più rilevanti al mondo. Essi influenzano numerose condizioni di salute, racchiuse nella definizione di “sindromi metaboliche”.
Questa sindrome racchiude tutta una serie di sintomi, come l’eccesso di zucchero nel sangue, la pressione alta e bassi livelli lipidici nel sangue.
Chi soffre di sindrome metabolica è soggetto ad un rischio più alto di diabete di tipo 2 e disturbi cardiaci rispetto a coloro che sono normopeso.
Decenni di ricerche, andate nella direzione sbagliata, hanno cercato di scoprire la causa dell’obesità e di trovare soluzioni, facendo tentativi spesso infruttuosi per risolvere tale patologia.
Questo perché ci sono numerose variabili all’aumento di peso, che fino a poco tempo fa non venivano neanche considerate.
Innanzitutto è credenza comune che l’aumento di peso e l’obesità siano causati dalla mancanza di volontà.
Il che non è completamente vero. Benché l’aumento di peso sia principalmente il risultato di un comportamento alimentare ed un certo stile di vita, alcune persone si trovano spesso svantaggiate quando si tratta di controllare ciò che mangiano.
Per alcune persone dietro al fatto di mangiare più di ciò che dovrebbero, sussistono cause molto più profonde, come per esempio un problema ormonale o fattori genetici predominanti.
Altri invece sono semplicemente più inclini a prendere peso.
Allo stesso tempo succede, molto più spesso di quanto non si pensi, che in casi in cui le persone avessero dei geni in svantaggio, abbiano addirittura superato i propri svantaggi genetici utilizzando metodologie e costanza.
Questo è possibile solamente modificando il proprio comportamento e stile di vita.
Un cambio di stile di vita richiede dedizione, forza di volontà e perseveranza.
Affermare d’altro canto che ingrassare è puramente una questione d’impegno è semplicistico. Chi afferma questo non considera altri fattori che finiscono con il determinare ciò che le persone fanno quando mangiano più di ciò che dovrebbero.
VALUTIAMO E ANALIZZIAMO QUALI SONO I SEI FATTORI PER I QUALI LE PERSONE INGRASSANO FINO A DIVENTARE OBESE, CHE NON HANNO A CHE FARE CON LA FORZA DI VOLONTÀ O LA MOTIVAZIONE.
1) GENETICA
L’essere in sovrappeso ed obesi è influenzato da una forte componente genetica. Fino ad oggi sono stati scoperti più di 400 geni presenti nel nostro corpo che sono associati all’obesità ed al sovrappeso. I geni contribuiscono all’obesità in diversi modi, ad esempio influiscono sulla nostra percezione di sazietà, sull’appetito, sulle voglie, sul metabolismo, sulla distribuzione del grasso corporeo e sulla tendenza ad utilizzare il cibo come modo per gestire lo stress.
L’impatto che i geni hanno sui disturbi alimentari varia da persona a persona. Le ricerche dimostrano che l’influenza dei geni sulla tendenza ad essere sovrappeso è pari al 25%, mentre in altri è
in grado di raggiungere il 70 o l’80%.
Scoprire a quale gruppo si appartiene, potrebbe essere utile per capire il ruolo che giocano i propri geni quando si tratta di perdere peso.
L’ effetto che i nostri geni hanno sul peso corporeo.
Per capire se sono proprio i geni ad influenzare il proprio peso, è utile rispondere alle seguenti domande, e capire se ci si rispecchia in tutte o quasi le caratteristiche elencate qui di seguito.
- Si è stati in sovrappeso per la maggior parte della propria vita.
- Uno o entrambi i propri genitori o parenti è significativamente obeso o in sovrappeso.
- Non si riesce a perdere peso nemmeno aumentando l’attività fisica e seguendo una dieta per diversi mesi.
Mentre nei seguenti casi, i geni hanno poca influenza nel caso in cui ci si rispecchi in tutte o quasi le seguenti caratteristiche:
- Si è fortemente influenzati dalla disponibilità di cibo, per cui si mangia in continuazione
- Si è moderatamente in sovrappeso, ma si è in grado di perdere il peso in eccesso quando si segue un programma dietetico e si svolge attività fisica.
- I chili persi si riprendono facilmente quando si cambiano le proprie abitudini alimentari e/o si smette di fare esercizio.
- Si riprende peso o quando si soffre a causa di problematiche sociali o psicologiche.
Questo quadro suggerisce che si può avere una predisposizione genetica ad essere in sovrappeso, ma l’influenza del fattore genetico non è tale da non poter essere superata tramite l’impegno.
Ciò significa pertanto che, nonostante l’impatto che i geni sono in
grado di avere sul peso corporeo, il lavoro su di sé, l’ambiente circostante, la regolazione delle abitudini alimentari e l’esercizio fisico possono cambiare radicalmente la situazione in positivo.
2) DIPENDENZA DA CIBO
Diversi tipi di junk food o cibo spazzatura e ad alto contenuto di zucchero e conservanti,
sono il motivo per il quale le persone ingrassano.
Questo modo di mangiare stuzzica costantemente l’area del cervello che regola le ricompense, il che rende ancora più semplice diventare dipendenti dal cibo e difficile liberarsene.
Tanto che fa sembrare dimagrire e mangiare in modo sano, un obiettivo irraggiungibile.
La dipendenza da cibo rappresenta un problema serio, ed è uno dei motivi per i quali molte persone, nonostante si sforzino, non sono in grado di controllarsi in presenza di un particolare tipo di cibo.
Effetti sul cervello
Come puoi leggere in questo articolo dove parlo del craving ( dipendenza da cibo) si tratta di un’assuefazione che coinvolge diverse aree del cervello, molto simile a quella dalle droghe, dato che influisce sui medesimi neurotrasmettitori e provoca gli stessi sintomi.
I cibi spazzatura e quelli ad alto contenuto di zuccheri agiscono in modo molto efficace sul centro della ricompensa del cervello. Il piacere che in un primo momento provocano corrisponde al rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore conosciuto come l’ormone dell’euforia, in quanto la sua presenza è legata alla sfera del piacere e al meccanismo della ricompensa. Tutto ciò che ci dà piacere, come il cibo, l’amore, ma anche la musica o il consumo di sostanze stupefacenti, è in grado di suscitare una sensazione di appagamento e di gratificazione, aumentando i livelli di dopamina.
Questo neurotrasmettitore, però, interviene anche nella regolazione di altre importantissime funzioni dell’organismo, a livello del sistema nervoso centrale e periferico. È responsabile del controllo dei muscoli, ma anche della motivazione personale, del sonno, dell’umore, della memoria e dell’apprendimento.
Per cui in questo caso, non sono nè la mancanza di impegno né la mancanza di forza di volontà a causare la dipendenza da cibo, ma una disregolazione di questo segnale dopaminergico che influenza la biochimica del cervello.
La dipendenza è una problematica complessa, che può essere abbastanza impegnativa da superare. Quando si diventa dipendenti dal cibo si perde la capacità di discernimento, la libertà di scelta, e la biochimica del cervello prende il sopravvento.
La dipendenza da cibo è in grado di causare seri danni fisici, oltre che impattare fortemente sull’immagine di sé e sulla propria autostima.
COM’È QUINDI POSSIBILE CAPIRE SE SI È DIPENDENTI DAL CIBO?
Controlla se riscontri tutti o alcuni di questi segnali:
- Voglie frequenti di cibi particolari, nonostante si abbia appena terminato un pranzo salutare e ci si senta sazi.
- Tendenza a mangiare i cibi desiderati più del necessario.
- Sensi di colpa dopo aver mangiato certi cibi, ma ci si ritrova a consumarli ripetutamente e compulsivamente.
- Scuse e giustificazioni con se stessi a supporto del motivo per il quale si sta mangiando
- il cibo incriminato.
- Ripetuti tentativi, senza successo, di smettere di consumare certi cibi.
- Consumare di nascosto quando si consumano cibi insalubri.
- Perdita del controllo quando si stanno consumando questi cibi malsani.
- Nonostante si sia consapevoli del fatto che essi potrebbero far ingrassare, essi prendono il sopravvento.
3) TROPPA INSULINA
L’insulina è un ormone essenziale il quale regola, fra le altre, lo stoccaggio dell’energia.
È inoltre responsabile dell’aumento dell’assorbimento del glucosio da parte di quasi tutte le cellule del
corpo fra cui il grasso, il muscolo e le cellule epatiche. Le nostre cellule richiedono glucosio ad uso carburante. Se le calorie che consumiamo sono maggiori di quelle che bruciamo, finiamo ad immagazzinare più glucosio di quello che bruciamo.
Le cellule del fegato e quelle dei muscoli immagazzinano il glucosio in eccesso sotto forma di glicogeno, ovvero una variante più densa e compatta di glucosio.
Questo diventa un deposito pronto all’uso, un imprinting che abbiamo dalla notte dei tempi, quando in epoche primordiali, era frequente dover essere pronti ad “attacco o fuga”.
Allora il glicogeno ad essere immesso immediatamente nel metabolismo era quello dei muscoli, poi subito a ruota, se non bastava, il corpo prendeva quello depositato nel fegato. Era davvero raro che a fine serata ci fossero ancora depositi di grasso da qualche parte!
Adesso la vita sedentaria e passiva, unita ad una iper-alimentazione, rende queste scorte perenni, e quando il posto del glicogeno nel fegato e nei muscoli, è già occupato, il glucosio troverà posto.. nelle cellule adipose.
Le cellule adipose finiscono con l’immagazzinare il glucosio in eccesso sotto forma di grasso.
Il processo di immagazzinamento del glucosio in eccesso sotto forma di glicogeno o grasso da parte delle cellule fa in modo che si ingrassi significativamente.
Uno dei modi migliori per ridurre i livelli d’insulina consiste nel cercare di limitare l’apporto di carboidrati raffinati e semplici, aumentando invece quello delle fibre. Ciò modererà automaticamente l’assimilazione delle calorie, rendendo la perdita di peso un processo molto meno impegnativo.
4) LEPTINO-RESISTENZA
La leptina è un altro ormone essenziale che ricopre un ruolo importante nell’obesità. Viene generato dalle cellule lipidiche, e la sua funzione principale è quella di regolare il dispendio di energia e l’assorbimento di cibo a lungo termine. In altre parole i livelli di leptina rendono possibile
al cervello riconoscere quando il corpo ha immagazzinato la quantità sufficiente di energia.I suoi recettori sono localizzati soprattutto all’interno del cervello, precisamente nell’ipotalamo, una regione del sistema nervoso centrale deputata, tra l’altro, al controllo del peso, della temperatura corporea, della fame, della sete e del freddo.
La funzione fondamentale della leptina è consentire al corpo di mantenere il proprio peso. Essendo generata dalle cellule lipidiche, la quantità di leptina è direttamente collegata alla massa grassa.
Se il corpo aggiunge del grasso, il livello di leptina aumenta di conseguenza. Se la massa grassa diminuisce, allo stesso modo fanno i livelli di leptina.
A cosa serve la leptina?
La leptina è anche definita l’ormone della sazietà. Aiuta a regolare il bilancio energetico e ad inibire la fame, assistendo il corpo nel non scatenare risposte alla fame quando non richiede energia.
Quando invece il livello di leptina scende, cosa che tende ad accadere in caso di perdita di peso, ci si ritrova ad avere più appetito. Tale meccanismo farà in modo che la perdita di peso risulti più difficoltosa.
Come si può ingrassare se la quantità di leptina circolante è proporzionale al tessuto adiposo, e la leptina sopprime la ricerca del cibo?
Questo apparente paradosso è spiegato dal fatto che nonostante le persone obese abbiano livelli circolanti di leptina più elevati, hanno ridotta sensibilità all’azione anoressizzante della leptina, un effetto analogo a quello che si osserva nell’insulino-resistenza.
Il corpo acquisisce la resistenza alla leptina nel momento in cui non risponde più all’ormone stesso.
Le persone in sovrappeso o obese hanno molto grasso corporeo immagazzinato nelle cellule lipidiche.
Poiché la leptina viene prodotta da queste ultime in proporzione alla corporatura del soggetto, nelle persone in sovrappeso o obese i livelli di leptina sono alti.
Dato che lo scopo della leptina è quello di controllare la sazietà, dovrebbe aiutare le persone obese a limitare naturalmente il loro consumo di cibo.
Ciononostante, tale segnale non funziona nel caso di persone in sovrappeso o obese. In tal caso l’ormone della leptina potrebbe essere presente, ma il cervello non lo riconosce. Tale condizione viene definita leptino-resistenza.
Quando il cervello non riceve il segnale della sazietà da parte dell’ormone della leptina, è portato a pensare erroneamente che il corpo abbia fame nonostante all’interno delle cellule sia presente la necessaria quantità di energia.
Ciò fa in modo che il cervello modifichi il proprio comportamento, ritenendo di dover riacquisire grasso corporeo prima che sia “troppo tardi”. Il cervello fa quindi in modo che:
- Si mangi di più: il cervello finisce con il pensare che si debba mangiare tutto il tempo per evitar di restare senza energie.
- Si riduca l’utilizzo di energia: Il cervello diminuisce i livelli di energia utilizzati al fine di conservarne, e ciò fa in modo che il corpo bruci meno calorie a riposo (rallentamento del metabolismo)
Di conseguenza qui parliamo di un difetto ormonale, non di presenza di motivazione o forza di volontà. Valutare se si abbia questa disfunzione è un primo passo per la lotta all’obesità.
5) ECCESSO DI ZUCCHERI
Gli zuccheri che assumiamo quotidianamente, sotto varie forme, aggiunti, dichiarati o nascosti, sono un fattore primario dell’aumento di peso. Rappresentano anche uno degli aspetti peggiori della nostra dieta.
Il motivo è che lo zucchero è in grado di influenzare il corpo in numerosi modi, e uno dei risultati è che lo infiamma, lo può cambiare facendoci aumentare il peso, e causa diverse malattie legate all’obesità.
Lo zucchero, è colpevole di modificare la biochimica dell’organismo e degli ormoni.
Lo zucchero si compone di fruttosio e glucosio, i quali è vero che siano parti essenziali del metabolismo. Ma allora in che modo lo zucchero contribuisce a danneggiarci e a farci ingrassare
Causa l’insulino-resistenza: l’insulina è un ormone essenziale, che permette il trasporto di glucosio da parte delle cellule, dove viene utilizzato come energia.
Quando si consuma un pasto ad alto contenuto di carboidrati, i livelli di glucosio finiscono con l’innalzarsi. Il glucosio in eccesso è estremamente tossico, e causa un rapido aumento dell’insulina. Se i livelli d’insulina sono alti lo zucchero nel sangue può raggiungere valori rischiosi. Il risultato è che le cellule diventano insulino-resistenti.
Quando i livelli d’insulina sono elevati, il corpo fa fatica ad accedere al grasso immagazzinato per carburare energia, quindi il cervello ottiene il messaggio “c’è bisogno di cibo” e fa in modo che si pensi di avere fame per potersi rifornire di carburante. Ciò porta al mangiare di più.
Quando viene consumato zucchero in eccesso il cervello ed il corpo finiscono con il modificare il modo in cui funzionano quando si tratta della regolazione dell’apporto di cibo. Uno dei modi in cui mutano è riducendo la sazietà, si continua ad avere fame.
Ciò può rendere estremamente difficile capire quando si è pieni. E’ come se si sia perso il segnale di navigazione e si proceda a vista. Qualsiasi alimento insano diventa appetibile, un circolo vizioso a cui il continuo consumo di zuccheri inevitabilmente conduce. Il continuo rifornirsi di dolce diventa l’unico scopo della giornata e questo porterà inevitabilmente all’aumento di peso.
6) DISINFORMAZIONE
La conoscenza è potere, e le informazioni inesatte possono far sì che si agisca in modo sbagliato quando si tratta di nutrizione e salute.
Tuttavia, nonostante ( e forse proprio a causa di questo) ci sia una gigantesca mole di informazioni disponibili sui vari canali di informazione, molte persone in tutto il mondo sono ancora male informate sull’argomento nutrizione e salute.
La disinformazione rappresenta un problema per molte persone, ed i motivi dietro quest’ultima sono numerosi. I più significativi dipendono però dalle proprie fonti di informazione.
Ad esempio diversi siti web diffondono informazioni imprecise ed inaccurate sull’argomento nutrizione e salute. In alcuni casi vengono interpretati in modo sbagliato i risultati di diversi studi scientifici, e si finisce per decontestualizzarli.
Altre fonti riportano informazioni basate su teorie datate, alcune delle quali non sono mai state dimostrate.
La stessa scienza ha basato la diffusione di informazioni per più di 50 anni maggiormante sugli interessi dei grandi colossi alimentari e farmaceutici, che sull’interesse alla salute delle persone e il suo mantenimento.
Le aziende alimentari ricoprono un ruolo rilevante nella diffusione delle informazioni che il pubblico riceve in merito alla salute ed alla nutrizione. Alcune compagnie promuovono i propri prodotti, i quali si rivelano dannosi o inefficaci. Altre nascondono informazioni importanti, addirittura vitali sui propri prodotti, mascherandoli con dei nomi accattivanti e addirittura proponendoli come soluzione a problemi, che invece questi prodotti stessi causano.
È quindi essenziale scegliere attentamente le nostre fonti di informazioni, confrontando e sperimentando.
Addurre la mancanza di tempo come scusa è una grave forma di irresponsabilità che cede in mano a terzi il potere sulla nostra salute, persone non interessate minimamente alla nostra sorte.
Non è mai tempo perso occuparsi della propria salute, è tempo buttato via, doversi occupare della malattia.
MA ALLORA, SI È DESTINATI A FALLIRE?
Per cambiare la rotta e mantenere il controllo è necessario cambiare lo stile di vita.
A meno che non si sia affetti da una condizione medica, perdere peso è possibile.
L’inizio di un percorso in discesa verso la salute e la riconquista del proprio peso forma, è sempre quello di depurarsi.
La depurazione corrisponde semplicemente all’eliminare dall’organismo le tossine e all’astenersi dall’assumere sostante malsane.
Nel depurarsi vengono espulsi gli elementi insalubri, introducendo quelli sani.
La depurazione è un regalo meraviglioso che si dona al proprio organismo.
Non bisogna approcciarsi a tale processo come a una punizione, bensì come un processo necessario al fine di aiutarci non solo a perdere peso, ma anche a godere di ottima salute.
DEPURARSI È L’ATTO PRIMARIO NELLA GESTIONE DEL DIMAGRIMENTO
L’organismo richiede la depurazione per diversi motivi oltre al perdere peso. Se dimagrire è però la priorità, allora il depurarsi rappresenta un metodo eccellente per avviare il processo.
Depurarsi fa anche in modo si mantenga a lungo termine il dimagrimento.
Uno degli aspetti eccellenti del depurarsi è che non ha effetto per un giorno, bensì spiana la strada verso abitudini più sane da adottare in futuro.
In tal modo, dopo aver completato la fase di depurazione, si avranno acquisito comportamenti sani che ci renderanno possibile mantenere il nuovo peso a lungo e senza sforzo.
Proprio come avviene nel periodo di disintossicazione del mio programma , il corpo si abitua ad andare ad un’altra velocità, e riprende in leggerezza molte delle sue funzioni, finora ostacolate dalla presenza di tossine.
Un organismo libero da tossine è facilitato in tutti i suoi compiti, compreso nella funzione del metabolismo e nella regolazione degli ormoni, aspetto importantissimo quando si tratta di perdita di peso.
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